Uno di noi è Dio

“Dove era Dio mentre si uccidevano barbaramente milioni di Ebrei ad Austwitz e a Dakau?”. “Dov’era Dio quel tragico 11 settembre del 2001?” “Dov’era Dio mentre lo Tsunami, nel 2005, infieriva sulla vita e sulla morte di tanti innocenti?”.

Con queste e simili domande mi provocano tanti studenti, quando parlo durante le loro assemblee. Ad interrogativi di questo genere David Maria Turoldo aveva risposto paragonando le nostre lacrime a quelle del Padre: “Anche Dio è infelice!”.

Io, invece, cerco di presentare una risposta serena, fiduciosa, aperta alla speranza: “Contro i mali del mondo, Dio ha fatto te”. Per risolvere il problema del male, il Signore si è messo in fila con i poveri, con i peccatori, con gli operatori di pace e con chi, sentendosi “il discepolo che Gesù amava”, si lascia amare.

Ecco il Vangelo che analizzo salvando la peculiarità di ogni evangelista:
L’infanzia del Figlio di Dio secondo Luca: Gesù in fila con i poveri, i piccoli, gli ultimi.
La vita pubblica del Messia, secondo Marco: Gesù in fila con i peccatori, sulle tracce dell’ amore, alla ricerca della verità che libera.
La morte e resurrezione del Figlio dell’Uomo, secondo Matteo: Gesù in fila con i nonviolenti, servo per amore.
Il messaggio del Maestro, secondo il Discepolo prediletto: Giovanni rivela il volto del suo Signore, parla dei Suoi amici, del Suo testamento e dell’ora delle tenebre, trasformata nell’esplosione di luce, nella Sua, nella nostra resurrezione.

Mi prefiggo di far rivivere la teologia dei Padri della Chiesa: “Dio si è fatto uomo, perché l’uomo si faccia Dio”. Se “Uno di noi è Dio”, ciascuno di noi può diventare Dio, purché accolga l’amore e, sulle orme di Cristo, provi gioia nel diventare buon Samaritano, ridiventare bambino, lasciarsi lavare i piedi ed essere disposto a lavarli ai fratelli.

Introduco così il lettore a guardare il volto di Cristo per “conoscere” -amare il Padre: un Dio non isolato in un cielo lontano, ma nella grotta di Betlemme, nudo nella mangiatoia, nudo sulla croce. Un Dio che può anche sconcertare , ma che è tanto vicino a noi, quindi più umano, più vero, più accessibile. Appunto perché è uno di noi.

Un Dio che affascina proprio perché ha scelto di essere “impotente”, per rispettare la nostra libertà. Un Dio che tace, affinché noi parliamo. Un Dio che zoppica – come è stato per gli ultimi giorni di Giovanni Paolo II – ma che fa camminare la sua Chiesa. Un Dio che torna a nascere con ogni bambino che viene al mondo. Un Dio che muore con chi fa dell’ultimo sospiro il primo sorriso. Un Dio che non è contenibile in un sepolcro, perché, come ho scritto altrove: “Una tomba è troppo piccola per contenere il mio amore. Risorgerò”.

Ho scritto questo libro con l’intento di invitare le famiglie a leggerlo – tutti assieme, – una pagina al giorno, facendo diventare preghiera la parola di Dio. In meno di un anno si avranno in mano i brani più salienti del Vangelo, da rileggersi come “verità antica e sempre nuova” e come tesoro che arricchisce questa esistenza, rendendo ciascuno di noi Dio.

Una pagina al giorno, cinque minuti, tutti assieme, in questo anno – 2008- dedicato a S. Paolo, l’Apostolo che ha girato il mondo allora conosciuto per annunciare la Parola. In questo anno, in cui la Chiesa convoca i vescovi di tutti i paesi, in un sinodo speciale, proprio perché i cristiani si nutrano della parola do Dio e traggano da essa la forza di credere, e credendo sperare, e sperando amare.

  • Autore: Valentino Salvoldi
  • Titolo: Uno di noi è Dio
  • Editore: Elle Di Ci
  • Dati: Leumann, Torino 2007
  • ISBN #: 9788801032536