Santo Natale 2012

Shalom, amici miei.

“ll piccolo bambino Gesù, stando sulle ginocchia della madre, vedeva le generazioni e i popoli passare dinanzi a sé, con tutto il peso delle loro ansie, tribolazioni, lotte, ma anche con tutte le loro speranze… La fede cristiana ci insegna sì a tener conto di ciò che sta intorno a noi, ma a guardare anche e soprattutto in alto; e a guardare lontano”.

Lo sguardo di Gesù, in questa riflessione di Giovanni XXIII, ci introduca alle feste natalizie, con il desiderio di vedere il mondo come Dio lo contempla. Ci incoraggi a diventare, gli uni per gli altri, collaboratori della gioia che nasce dal vivere radicalmente la nostra fede. Ci introduca in un anno che sarà colmo di beni spirituali per chi, da questo anonimo autore, si lascerà convincere a fare il vuoto dentro di sé, ad attraversare il deserto, a guardare in alto, alla ricerca di una stella.

“Se, come Erode, riempiamo la nostra vita
e poi la riempiamo di altre cose ancora,
se ci consideriamo tanto insignificanti
da dover riempire di azioni
ogni momento della nostra vita,
quando avremo tempo di fare
quel lungo, lento viaggio
attraverso il deserto, come i tre Magi?
O di sedere e guardare le stelle, come fecero i pastori?
O di riflettere sulla venuta del Bambino, come fece Maria?
Per ciascuno di noi
c’è un deserto da attraversare,
una stella da scoprire.
E una creatura in noi alla quale dare la luce”.

Auguro quindi un santo Natale meno scintillante di beni, ma più aperto ad accogliere il Mistero.

Valentino