Cresce con noi la parola di Dio”

«È in corso il Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione e leggo su “Avvenire” che una delle priorità della Chiesa di oggi, eredità del Concilio Vaticano II, è: “Annunciare il Vangelo in un contesto caratterizzato dalle nuove tecnologie. Questa è una delle sfide principali della nuova evangelizzazione”. I Vescovi parlano del rapporto Chiesa – Missione e della nostra missione evangelizzatrice. Qualcuno afferma che il tema della parola, umana e divina, è stato al centro delle discussioni dei Padri conciliari. È d’accordo? Può chiarire questi concetti?».

Negli Atti degli Apostoli San Luca afferma: «La parola di Dio cresce mentre il numero dei credenti aumenta considerevolmente» (At 6,7). La Parola dà un senso alla vita del credente, gli permette di crescere, lo modella a immagine del Verbo di Dio. E mentre ogni fedele si plasma ed edifica sulla Parola, plasma ed edifica la comunità. Mentre si diffonde la Parola, essa stessa cresce e si moltiplica (Atti 12,24). Si potrebbe dire che ogni credente che legge, approfondisce e diffonde la Parola, le lascia la sua impronta, le conferisce qualche cosa di nuovo. Lo afferma il papa San Gregorio Magno: «La parola di Dio cresce con chi la legge».

L’ebraico “dabar” indica contemporaneamente “parola” e “fatto”. La parola crea. È avvenimento. Produce quanto esprime. Di fronte a qualsiasi situazione dell’avventura umana, il credente ha due parole a sua disposizione: quella divina e quella umana. Quella di Dio comunica sempre la vita. Quella umana non è mai neutra: dà vita oppure morte. Non passiamo mai indifferenti accanto al nostro prossimo.

La nostra parola ha un senso e comunica vita quando nasce dal silenzio e diventa profezia. Quando consola il prossimo. Quando perdona e si esercita nella correzione fraterna. Quando si ammanta della sacralità del rito. Quando si esprime nella lode al Signore. Quando evangelizza.

La parola divina si è donata a noi come Rivelazione nell’Antico Testamento e ha trovato il suo apice nell’Incarnazione. Dio non si è fatto libro, ma carne. È vivo e viva è la sua parola. Viva in ciascuno di noi e nella Chiesa, la cui missione consiste nel proclamare Cristo, Parola eterna del Padre. Giovanni Paolo II più volte ha ribadito queste idee, insistendo sul fatto che «noi siamo chiamati a nutrire noi stessi con la Parola di Dio, per diventare servitori del Signore». Servitori del Verbo fatto carne.

La Parola – dicono i Padri sinodali – deve essere accessibile a tutti, in tutti i tempi, e proclamata con i mezzi ora a disposizione in tutte le culture: riviste e libri, radio e televisione, Internet… Naturalmente, non è sufficiente avere i mezzi della diffusione: occorre affidarli a persone competenti, disposte a sottoporsi a una formazione permanente, capaci di comunicare in modo degno la Parola ed esperti nel difficile compito di inculturarla, calandola nelle differenti realtà locali.

Come la Bibbia ha formato la cultura europea, ora, attraverso il dialogo e l’opera d’inculturazione, può essere estremamente utile a tutte le altre culture. Il Vangelo, proclamato in Africa, Asia e nell’America Latina, mentre dà alle popolazioni locali la possibilità di un supplemento di vita, si arricchisce delle “sementi di verità” presenti in tutte le religioni e in tutti i popoli.

La missione evangelizzatrice delle Chiesa si fonda su tre cardini: la Parola, il Pane e il Prossimo.

- La Parola mi rende libero, perché allarga le mie visioni, i miei orizzonti, mi aiuta a vedere con il cuore.

- Il Pane eucaristico mi comunica la vita divina e mi permette di amare come ama Dio; ma questo è possibile per chi fa sua soprattutto la prima delle Beatitudini: «Beati quelli che lo Spirito Santo rende poveri».

- Il Prossimo è sacramento di Dio. Il suo volto è il volto di Cristo. Amando il prossimo – anche chi mi fa del male – concretizzo il Discorso della Montagna, che mi chiede di fare la volontà del Signore, agendo per il bene di tutti.

Se la Parola mi ha reso libero, se il Pane eucaristico divinizza sempre di più questo mio corpo, se il prossimo è sacramento, segno visibile, del Dio invisibile, grato dei doni ricevuti – non per mio merito, ma per pura grazia – sento il bisogno di condividerli con tutti gli esseri umani. Da qui scaturisce la missione della Chiesa e il suo anelito a una nuova evangelizzazione: ritornare alle fonti del cristianesimo, rivivere le radici cristiane dell’Europa e ripartire da qui per far conoscere la Parola di verità a tutti gli uomini di buona volontà. Compito più che urgente: più di cinque miliardi di persone non hanno mai sentito parlare del Vangelo.

Cosciente di questa situazione e in risposta al mandato di Cristo: «Andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura», la Chiesa risponde al suo Maestro e diventa missionaria nella misura in cui aiuta ogni essere umano a:

- Porre la Parola al centro della vita.

- Rinnovarsi continuamente in virtù dello Spirito Santo, che fa di ogni corpo un suo tempio.

- Nutrirsi della parola di Dio, specialmente grazie alla Lectio Divina.

- Vivere profondamente la relazione con Cristo, soprattutto grazie alla celebrazione eucaristica, nella quale viene data la dovuta importanza alla liturgia della Parola.

- Modellare la propria vita di credenti secondo i criteri evangelici, spesso non in sintonia con la mentalità del mondo.

- Sperimentare il gusto di dare e di chiedere amore, per realizzare l’essenza dell’essere umano: bisogno d’amare e di essere amato, perché solo là dove è valorizzata la natura umana può inserirsi la grazia.

- Rinnovarsi continuamente, vivendo la vocazione cristiana a essere un’unica realtà in Cristo e a portare frutti d’amore, per la vita del mondo.

La Parola è l’anima della teologia, della pastorale e della missione della Chiesa. Non è un ramo di un albero, ma è la linfa vitale che tutto permea. Parimenti, tutta la nostra vita deve essere illuminata dalla Parola, che nutre ciascuno di noi e ci dà la forza di presentarla agli altri come sostanzioso nutrimento spirituale. Dalla Parola abbiamo lo stimolo e la grazia di intravedere un nuovo modo di essere Chiesa nel mondo e per la vita del mondo, portando il messaggio di salvezza a tutti gli esseri umani.

Modello e ideale di questa nuova evangelizzazione è la Vergine Madre che – grande per aver creduto nella Parola – ha concepito il Verbo nel suo cuore, prima di concepirlo nella sua carne e l’ha donato al mondo come sorgente di salvezza universale.

Valentino